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Robert's ShoesTuscany Style

Robert's Shoes
Tuscany Style

La storia calzaturiera della famiglia Micheli ha inizio nel dopoguerra, durante la nascita del polo calzaturiero di Monsummano Terme. Novaro e Mary, genitori di Roberto Micheli, giovanissimi, iniziano a lavorare nei nascenti calzaturifici della zona. Nel corso degli anni ricoprono ogni ruolo all'interno della manovia, riuscendo in questo modo ad acquisire abilità in tutte le fasi della costruzione della scarpa; questo gli permetterà di assumere incarichi di dirigenza all'interno della catena costruttiva.

La strada per intraprendere un'attività autonoma nel campo è oramai già pronta e l'occasione si presenta quando il calzaturificio in cui stanno lavorando ha bisogno di un conto terzista che gli produca le tomaie. La nuova piccola società familiare si sviluppa velocemente, grazie anche ad un periodo di generale espansione e prosperità economica. Al suo interno trovano lavoro tanti dipendenti e, ovviamente, anche il giovane figlio Roberto.

Così Roberto impara e conosce, con mano, tutte le fasi della preparazione della tomaia. Ma il suo bagaglio di esperienza e conoscenza nel settore si arricchisce ulteriormente. Roberto possiede una grande voglia di imparare e conoscere, così segue, mentre lavora con i suoi genitori, un corso da modellista. Inoltre, grazie ad alcune conoscenze, può assistere, presso altri calzaturifici della zona, a tutte le varie fasi della lavorazione della scarpa, imparando così a padroneggiare tutte le fasi della costruzione della calzatura, dalla progettazione del modello fino alla sua completa realizzazione. Negli anni, le visite nelle concerie della vicina Santa Croce, permettono a Roberto di acquisire una conoscenza completa anche nel campo delle pelli grezze, lavorate e nelle rifiniture delle stesse.

L'obiettivo di Roberto diventa quindi quello di produrre un giorno una scarpa nella sua completezza. E così, il tomaificio di famiglia si trasforma in un piccolo calzaturificio. Inizialmente la produzione è tutta dedicata ad altri marchi, alcuni anche molto conosciuti e famosi. Vengono realizzate linee e modelli delle collezioni di questi marchi, e la distribuzione avviene nei punti vendita dei marchi stessi. Solo una piccola parte della produzione con i propri modelli è per dei clienti della zona. Ma l'aspirazione è quella di riuscire a vendere le proprie collezioni con il marchio del calzaturificio.

La svolta, in questa direzione, è l'incontro con l'attuale responsabile commerciale. Nascono così le prime collezioni del calzaturificio che vengono vendute con il proprio marchio. Il lavoro come conto terzista era diminuito, così l'incontro con un venditore in cerca di un calzaturificio artigiano, toscano, che lavorasse ancora a mano la scarpa, che avesse la voglia e la forza di confrontarsi con un mercato in crisi e pieno di concorrenti sia italiani che esteri, rappresenta l'occasione per dare al calzaturificio l'opportunità di intraprendere una nuova strada.

L'importante investimento fatto per linee e modelli, la ricerca a mantenere il più possibile una lavorazione ancora molto manuale 'come si faceva una volta' e le varie fasi della lavorazione mantenute, quasi totalmente, sul territorio toscano sono le armi che hanno portato il calzaturificio ad affrontare le difficoltà derivanti dalla crisi e dalla concorrenza presenti sia nel mercato italiano che in quello estero. La scelta del Made in Italy e di una lavorazione ancora artigianale risulta attualmente premiante sia per il mercato italiano, che per quello europeo, americano e asiatico.